I CORISTI

SOPRANI

BARLONE Italia BORDIERI Rossella COMPAGNUCCI Luisella DI GIOVINE Marilena DI SALVO Marilena FILIPPI Bettina GATTO Pierina LICCIARDI Assunta NOCERINO Raffaella PAPA Raffaella PERSICHINO Giuliana RICCI Francesca SCHIANO Giuseppina VACCARO Rita Angela.

CONTRALTI

BORDIERI Silvia DI LORENZO Liberata LE FOCHE Maria Rosaria MANCINI Anna NASSO Letizia PIERANGELI Daniela PRATICO' Luciana RICCI Caterina RIONDINO Giuliana TERRACCIANO Agnese VALERI Marina.

TENORI

BELLINI Alfonso CANESCHI Roberto COLUZZI Camillo PEGORIN Graziano PRIMOTICO Carlo SCAVOLINI Alighiero SOLDERA Angelo SPINA Gregorio.

BASSI

MICELLI Giovanni MONTI Marco NERONI Lidio SOLDERA Maurizio TAMBORRELLI Giuseppe TIERO Fernando VILARDO Federico

DIRETTORE del CORO

M° BASSI Mauro

domenica 14 ottobre 2012

SE DESIDERATE MIGLIORARE LA VOSTRA VOCE 3^ Parte

SE DESIDERATE MIGLIORARE LA VOSTRA VOCE


3^ Parte  Un pò di fisica

 Un fluido (l’aria espirata) possiede un’energia potenziale proporzionale al numero di molecole che lo costituiscono, allo stesso modo in cui un corteo di manifestanti ha una “energia” proporzionale al numero di partecipanti. Sino a che il fluido può scorrere, questa energia si esprime sotto forma di movimento (un fiume ad esempio fluisce con una velocità tanto maggiore quanto più alta è la sua portata d’acqua). Se il fluido incontra un ostacolo come una diga per il fiume o un cordone di polizia per il corteo, il movimento si arresta e il fluido inizia a premere. Sino a che l’ostacolo resiste la pressione aumenta. Quando la resistenza è vinta e l’ostacolo cade, il fluido riprende la propria corsa. 

In pratica, le corde vocali si comportano alla stessa stregua di una diga nel letto di un fiume: chiudendosi impediscono il fluire dell’aria, che proviene dai polmoni, verso l’esterno. L’aria quindi non può che arrestarsi e iniziare a premere dal basso contro la loro superficie, forzandone la riapertura. Il risultato è il superamento dell’ostacolo, costituito dalle corde, ed il nuovo fluire.
Infatti un fluido che in successione incontri un ostacolo e lo vinca, viene compresso e decompresso generando una vibrazione acustica.

Questo alternarsi tra chiusura e riapertura cordale avviene, in successione rapidissima, in voce parlata circa cento volte al secondo per l’uomo, il doppio per la donna. È evidente che per permettere un fatto del genere le corde vocali non possono chiudersi con troppa violenza. La loro resistenza non deve infatti essere eccessiva, altrimenti l’aria in uscita dai polmoni non potrebbe forzarne la chiusura e riaprirle in tempi così ristretti per tante volte in un secondo.

UN SUGGERIMENTO: non si deve forzare la chiusura delle corde vocali, una buona voce si giova di una “chiusura elastica”, le corde devono chiudersi ma… per farsi subito riaprire.

Per aiutarti a comprendere sino in fondo questo principio, dal quale derivano molti consigli su come meglio utilizzare la tua voce, paragona le corde vocali a due ante fissate allo stipite da cerniere con apertura interna ed esterna, esattamente come la porta di un saloon del Far West o come la porta basculante che separa in un ristorante la sala dalla cucina. Appena ne forzi l’apertura esse, dopo averti lasciato passare, si richiudono da sole rapidamente alle tue spalle. Per aprirle non devi spingere, non devi premere, devi solo esercitare una modesta forza. Solo così le due ante non si danneggiano. Si chiama “principio di elasticità della chiusura cordale”.



4^ Parte - Come son fatte le corde vocali
 Questo principio è così importante per la salute della tua voce che gli ho dedicato l’apertura del capitolo. Ma non temere, non mi sono dimenticata di spiegarti come sono fatte le corde vocali. Innanzi tutto le corde vocali fanno parte di un organo che si chiama laringe. La laringe è posizionata sopra la trachea e in essa viene convogliata l’aria in uscita dai polmoni (quella che verrà compressa e decompressa per essere resa vibrante).

Le corde vocali si trovano all’interno, posizionate su un piano orizzontale. Esse sono unite davanti in modo che i loro estremi si tocchino e connesse all’indietro a due piccole formazioni cartilaginee, chiamate aritenoidi, in grado di ruotare sul proprio asse. È proprio la rotazione di queste minuscole formazioni che permette alle corde vocali di spostarsi verso il centro, avvicinandosi, e di comportarsi alla stregua di una vera “porta a due battenti”. Essa rimane spalancata quando respiri silenziosamente, si chiude quando decidi di iniziare a parlare o a cantare.

Ciascuna corda vocale è costituita da una struttura di sostegno sulla quale è posto un legamento dotato di grande elasticità e un muscolo, molto potente, alla contrazione del quale si deve non solo la chiusura delle corde ma anche il loro accorciamento.

Il legamento - Puoi paragonarlo a un tappeto elastico. È la vera struttura di ammortizzazione degli urti che le corde vocali subiscono avvicinandosi tra loro. È merito suo se durante il canto, anche se stai usando intensità sostenute, esse non si danneggiano.
Ricorda che se utilizzi nel tuo stile in modo abituale un attacco vocale troppo violento (attacco duro, colpo di glottide) potresti superare le sue capacità di “assorbimento urti” causandoti danni importanti.

Il muscolo - Costituisce il “corpo” della corda vocale. È lui che fa ruotare le aritenoidi, permettendo alle corde vocali di avvicinarsi tra loro. Un suo affaticamento determina un’imperfetta chiusura e la tua voce diviene soffiata, meno intensa. È il livello di contrazione di questo muscolo che determina la “resistenza” che le corde vocali oppongono all’aria in uscita dalla trachea. Se lo contrai eccessivamente le corde rimangono chiuse per un tempo troppo lungo, l’aria va a premere sulla loro superficie inferiore con eccessiva violenza, danneggiandole.

Le tue corde vocali possiedono, fortunatamente, un sistema di ammortizzazione urti che assorbe i possibili traumi generati da una loro chiusura troppo violenta. Il loro corpo è costituito da un muscolo che si accolla la maggior parte del lavoro fonatorio, un suo sovraccarico dà come risultato una difficoltà di chiusura e una fuga d’aria nella voce.


giovedì 11 ottobre 2012

CORSO DI CANTO CORALE

L'Associazione Corale San Marco, per ampliare l'organico offre un Corso di canto in cui è docente il noto soprano giapponese Maki Maria Matsuoka.

La storica Corale San Marco di Latina ha deciso di ampliare il proprio organico vocale e offre a coloro che ne vogliono far parte un corso gratuito di canto tenuto dal noto soprano giapponese Maki Maria Matsuoka.
Le lezioni-audizioni si svolgono tutti i mercoledì a partire dal 3 ottobre 2012 alle ore 20,00 nella Cappella del Redentore della Cattedrale San Marco di Latina.
L’attività per il 2012/2013 della Corale San Marco diretta dal M° Mauro Bassi sarà caratterizzata da un nutrito numero di concerti con orchestra, tournee in Italia e all’estero e si dedicherà come sempre allo studio del repertorio sacro-profano, classico e contemporaneo.
Corale San Marco: descrivere la storia della Corale San Marco di Latina, sarebbe come parlare della storia della città in cui la stessa corale è sorta. Legata in maniera indissolubile alla cultura dei primi coloni giunti da tutta l’Italia nel novembre e dicembre 1932, e dalla inesauribile spinta entusiastica dell’allora primo parroco della chiesa S. Marco e di Latina don Carlo Torello, nasce nel gennaio del 1933 la “Corale di Littoria” oggi Corale San Marco.
Il vastissimo repertorio e lo spessore artistico delle opere eseguite nel corso degli anni hanno portato il sodalizio corale a diventare punto di riferimento della cultura musicale della provincia di Latina. Ha tenuto concerti in Italia e in tutta Europa e partecipa a Rassegne Corali Nazionali ed Internazionali. Dal marzo 2000 la Corale San Marco diretta dal M° Mauro Bassi, ha ampliato il repertorio dedicando molta attenzione allo studio della tecnica vocale e della coralità contemporanea, eseguendo opere di K. Jenkins, J. Rutter, S. Dobrogosz.
Dal settembre 2005 la Corale è tornata nella sede in cui è sorta: la Cattedrale S. Marco di Latina; grazie anche alla disponibilità della Comunità Salesiana che con entusiasmo hanno accolto il ritorno della storica Corale.
Nella Cattedrale di San Marco di Latina organizza la Rassegna Corale denominata “Concerti dell'Avvento”, giunta nel 2012 alla XIIIª edizione, nella quale vengono invitati compagini corali di provato livello artistico da tutto il territorio Nazionale.
Ha collaborato con il Conservatorio Musicale “O. Respighi” di Latina per il Concerto del “150° Anniversario dell’unità d’Italia.
La corale viene regolarmente invitata, per tenere concerti, da prestigiose Associazioni Musicali ed Enti Statali che testimoniano il l’elevato livello artistico raggiunto.

... e su tutti i giornali!



mercoledì 10 ottobre 2012

Concerto a MARCELLINA

Il Concerto a MARCELLINA del 6 ottobre 2012


di cui vi lascio la parte più emozionante. Una composizione del nostro M° Bassi.


IL SANCTUS ...


lunedì 1 ottobre 2012

ANIMAZIONE LITURGICA

Domenica 30 Settembre 2012 

La Corale San Marco nella Cattedrale


UNA STORIA VERA


Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il suo violino; era un freddo mattino di gennaio.
Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sul percorso per andare al lavoro.


Passarono tre minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi; poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.


Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò letteralmente il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare.


Pochi minuti dopo, un uomo si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poco dopo guardò l'orologio e ricominciò a camminare.


Un ragazzino si fermò a guardare il violinista. La madre lo tirò via con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa per tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.


Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo sei persone si fermarono e rimasero lì un momento. Circa venti persone gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse in tutto 32 dollari.


Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse.

Nessuno applaudì, nè ci fu alcun riconoscimento.

Nessuno lo sapeva, ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell aveva fatto il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.


Questa è una storia vera.
L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone.
La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata:
percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato"?

Ecco una domanda su cui riflettere:


"Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo"?